venerdì 12 giugno 2015

Review: Déjà Vu - Giorgio Moroder

Sono serviti 30 anni prima che il producer, DJ e padre della disco music, Giorgio Moroder tornasse con un nuovo studio album e visto il risultato, ne è valsa la pena aspettare. 30 sono tanti sia per da un punto di vista personale che nel panorama musicale dove tutto si evolve con una certa velocità, specie nell'ultimo decennio, ma il DJ italiano sembra non aver perso lo smalto e anzi, mostra ancora una volta al mondo di essere un vero artista e non un semplice producer commerciale come quelli in voga al momento. Dance music non significa affatto mancanza di qualità, stile e classe, e questo album ne è la prova.


4 U With Love: Il titolo parla da se: Giorgio ci introduce all'album con una sorta di dedica ai fan. Splendida produzione dance che risulta al passo coi tempi, davvero molto attuale, ma senza risultare banale. Un buon modo per iniziare questo percorso, anche se più avanti ci saranno canzoni più incisive. 7/8
Déjà Vu (feat. Sia): Secondo singolo ufficiale estratto dall'album che vede i vocals di Sia. Piacevolissimo brano dance-pop che strizza l'occhio agli '80, alle regine della disco con cui lo stesso Moroder lavorò. Produzione accattivante che unisce ai sound elettronici anche pianoforte e violini. 8+
Diamonds (feat. Charlie XCX): torniamo ai giorni nostri, anzi forse anche un po' più avanti nel futuro. Una delle produzioni più potenti e aggressive del disco che vede Charlie XCX come featured artist. Uptempo coinvolgente dove per tutta la durata della canzone si inserisce la voce di Moroder a ripetere "diamonds". Intro e middle8 le parti migliori del pezzo. 8.5
Don't Let Go (feat. Mikky Ekko): rallenta un po' il ritmo con questo brano che si apre stile classic ballad con violini e pianoforte. Anche qui abbiamo qualche reminiscenza degli '80. Ottima performance vocale di Ekko, che figura anche come autore di un testo davvero interessante. 8-
Right Here, Right now (feat. Kylie Minogue): Primo singolo estratto dall'album che vede i vocals di Kylie Minogue. La dea del pop non è estranea a questo genere musicale, ampiamente utilizzato sia in Fever, che nei più recenti Aphrodite e Kiss Me Once, per cui si inserisce benissimo nella produzione dance di Moroder che risulta attuale, ben sviluppata, con ottimi sound, ma nell'insieme non rappresenta una vera novità nella discografia della Minogue. 8/9
Tempted (feat. Matthew Koma): Frizzante uptempo allegra ed estiva. Pur rimanendo una traccia dance dall'ottima produzione, le influenze funk e il modo di cantare di Matthew Koma, ricordano moltissimo gli ultimi brani dei Maroon 5, in particolar modo Sugar. Tuttavia è una traccia molto catchy che si ascolta molto volentieri. 8
74 Is The New 24: Titolo provvisorio dell'album in un primo momento, questo brano rappresenta l'apice del disco. Non avendo featuring si tratta di una traccia priva di vocals, ma con una produzione di questo tipo, ogni aggiunta sarebbe superflua. Accattivante, potente, aggressiva, cathcy da rimanere subito in testa, ma non per questo banale; a tratti dark, a tratti futuristica questa canzone spiega bene perché Giorgio Moroder sia un vero artista. 9+
Tom's Diner (feat. Britney Spears): La collaborazione più attesa per questo album. La scelta di fare una cover del brano di Suzanne Vega, datato 1987, è stata proprio della principessa del pop che ha chiesto a Moroder se era possibile farla. Inizialmente il DJ italiano disse che la voce di Britney sarebbe stata al naturale, ma poi lo staff, sentendo il vocoder aggiunto solo nella parte finale, decise di estenderlo per l'intera traccia vocale. Il risultato è perfetto: con la splendida produzione elettronica, la voce modificata si sposa benissimo e la cover, pur restando il linea col disco, riesce a mantenersi in linea anche con il brano originale. Sarebbe un grosso spreco se non fosse estratta come singolo. 9
Wildstar (feat.Foxes): Il viaggio negli anni '80 continua con questo brano in cui è presente Foxes come featured artist, cantante che non è nuova a collaborazioni con DJ in quanto è presente anche nella traccia Clarity di Zedd che ha vinto il Best Dance Recording ai Grammy Awards 2014. Brano piacevole, middle8 incisivo, ma forse è una delle più debolucce del disco. 7.5
Back And Forth (feat. Kelis): altro highlight del disco, questa volta accompagnato dalla calda e profonda voce di Kelis. Anche qui abbiamo un brano con tipici tratti estivi, grazie a influenze funk. Brano estremamente catchy, sound piacevole, chorus potente e incisivo. Non sarebbe una brutta scelta come singolo estivo. 9-
I Do This For You (feat. Marlene): si torna a un sound più attuale/futuristico. Brano dalle atmosfere un po' dark ed enigmatiche, i cui vocals appartengono alla giovane cantante svedese Marlene. Chorus forse eccessivamente ripetitivo, tuttavia la produzione presenta un ottimo sound e beat serrati che hanno capacità magnetiche. 8-
La Disco: ultimo brano della versione standard del disco. Come suggerisce il titolo. la canzone è un'omaggio alla disco music che ha reso famoso Giorgio Moroder per decenni producendo hit per Donna Summer, Irene Cara, Blondie e molti altri. Omaggio, ma pur sempre attualizzato e modernizzato; molto piacevole il sound della chitarra elettrica in alcuni punti del pezzo. 8.5

C'è poco da dire, quando un vero artista si mette d'impegno nella realizzazione di un progetto, il risultato non può che essere positivo. Con questo comeback Giorgio Moroder vive una seconda primavera, richiestissimo da molte star, tra cui Kylie Minogue e Lady Gaga, è riuscito a dimostrare come l'età non sia assolutamente un limite, tutt'altro! Nonostante siano passati tre decenni, questo album risulta non solo al passo coi tempi, ma anche nettamente superiore alle produzioni di colleghi DJ (David Guetta e Calvin Harris, per esempio) molto più inflazionati e giovani, rendendo Giorgio Moroder, se possibile, ancora più un'icona e una leggenda della musica elettronica. 8/9

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