Se con il visual album omonimo, rilasciato a sorpresa alla fine dello scorso anno, Beyoncè è riuscita a fare il botto, vendendo moltissime copie e introducendo un nuovo modo di fare promozione, lo stesso non si può dire dei singoli, i quali hanno faticato a diventare delle hit (a parte Drunk In Love cantata col marito Jay-Z, ma dal successo abbastanza circoscritto al territorio statunitense).
Ora è tempo per la diva texana di schierare il quarto singolo ed è stata scelta Pretty Hurts.
Si tratta di una midtempo/ballad, il cui genere si avvicina più al pop rispetto ai precedenti singoli, maggiormente r'n'b e urban. Una delle canzoni più belle dell'album, non solo per la produzione, ma soprattutto per il testo (co-scritto da Sia) e il messaggio che lancia, perfettamente ricreato da un video in cui le immagini sono molto potenti e fanno riflettere.
Beyoncè condanna l'industria della bellezza che, con i suoi canoni e le sue regole, crea una serie di insicurezze nelle persone; e come canta Beyoncè nella canzone, "Perfection is a disease of a nation". Testo e video davvero toccanti e importanti, impreziositi da vocals emozionanti e potenti.
Forse con questa produzione maggiorente pop, Beyoncè potrebbe la trovare la hit mondiale che finora è mancata, nonostante le elevate vendite dell'album.
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