sabato 4 novembre 2017

Review: The Thrill Of It All - Sam Smith

In appena un paio d'anni, Sam Smith è riuscito ad ottenere un consenso di pubblico e critica stupefacenti. Con all'attivo 26 premi vinti, tra cui 4 Grammy, 1 Academy Award e 1 Golden Globe, più di 12 milioni di copie vendute con il suo album di debutto In The Lonely Hour, e una cascata di certificazioni in moltissimi paesi, Sam è senza dubbio uno degli artisti inglesi, insieme ad Ed Sheeran e Adele, che ha maggiormente influenzato il mercato discografico negli ultimi anni.
Con un debutto così importante, l'attesa e l'aspettativa per il secondo album erano alle stelle! Il cantante, dopo la vittoria agli Oscar con la colonna sonora del film di James Bond, Spectre, si è preso una pausa dai riflettori e dai social per vivere la vita da persona comune, così da avere anche esperienze da mettere in musica. Ed è proprio quello che racconta questo album: The Thrill Of It All è un album molto personale che non solo parla delle vicende amorose di Smith, ma anche di temi importanti e profondi della sua vita.



Too Good At Goodbyes: Il disco si apre con il primo estratto. Sam riprende da dove aveva lasciato, con una piano driven-ballad, dalle influenze gospel, in cui si parla di una relazione volta al termine a causa di mancanze e sofferenze che hanno portato il cantante a mollare per salvare se stesso. Buon lead single, molto radio friendly, perfetto per un comeback. 8.5
Say It First: A molti sarà capitato di essere feriti da una persona amata e questo porta ad insicurezze e paure nel momento in cui si inizia una nuova relazione. Ed è questo l'argomento della seconda traccia dell'album, una ballad pop in cui Sam chiede al suo amante di dirgli per primo se lo ama, così da non correre il rischio di aprirsi troppo e ricevere una delusione. Brano delicato, elegante, con un tocco di modernità. 8
One Last Song: Il primo album di Sam, In The Lonely Hour, parlava principalmente di un ragazzo, lo stesso di cui parla questa canzone, l'ultima che il cantante gli dedicherà. Sam ricorda le emozioni vissute durante quella relazione e decide che è ora di andare avanti. Piacevolissimo brano dal sound doo wop/soul che ricorda le grandi regine del genere come Etta James. 8+
Midnight Train: Siamo abituati alle break-up song di Sam, ma in questa traccia è lui che decide di lasciare. In un mix di emozioni e sentimenti contrastanti, il cantante spiega che, nonostante voglia molto bene a questa persona, si trova nella necessità di mollarlo per salvare i cuori di entrambi prima che si facciano del male. Brano radio-friendly con potenziale commerciale, anche se non è un vero e proprio highlight del disco. 8-
Burning: promo single rilasciato prima dell'uscita dell'album. Stripped down ballad, caratterizzata solo da pianoforte e voce, in cui Sam guarda indietro ad una relazione finita e al dolore che gli ha procurato. Canzone delicata, vocals emozionanti, un brano da pelle d'oca, anche se non da singolo. 8
HIM: Brano tra i più profondi e intensi del disco. Non è chiaro se Sam qui è in veste solo di narratore o di protagonista, in ogni caso viete trattato il tema del coming out. Smith si rivolge a Dio, riferendosi a lui come Holy Father (quindi il coming out trattato può essere visto anche nei confronti di un padre), affermando di amare un ragazzo e, nonostante gli sguardi di disapprovazione, non può cambiare ciò che è. Un bel inno per i fans omosessuali del cantante e uno spunto di riflessione per tutti gli altri. 8/9
Baby, You Make Me Crazy: Si cambia decisamente atmosfera, con un brano dal sound più vivace e frizzante, nonostante il testo si riferisca ugualmente ad una relazione finita. Sam, impazzendo per un suo ex amante, si chiede perché lo abbia ferito così tanto, mollandolo senza nemmeno affrontarlo di persona, tuttavia si concede una serata in giro per locali con le sorelle per non pensarci. Potrebbe essere un buon singolo per mostrare un lato inedito del cantante. 8+
No Peace (feat. YEBBA): Senza dubbio un highlight del disco! Splendido duetto con una cantante emergente dalla voce spettacolare, YEBBA. Ballad pop un po' in stile 90s, stupendo il mix vocale dei due artisti, emozionante il climax raggiunto nel middle8! Sarebbe un peccato non estrarla come singolo, o quantomeno non renderle giustizia con una performance live. 9.5
Palace: Sam utilizza la metafora del palazzo, e delle relative rovine crollate, per descrivere una relazione costruita insieme ad un ragazzo che poi non è durata. Ci si chiede se ne valeva la pena e la risposta è che, se è amore, ne vale sempre la pena. Smith, accompagnato da una chitarra acustica, riflette su questa storia e sui "fantasmi" che ancora lo tormentano. Bella l'interpretazione, ma non più che un'album track. 7/8
Pray: Ultimo brano che chiude la Standard Edition, e quale modo migliore se non con questo interessante brano che parla di religione. Sam, nonostante abbia ottenuto il suo incredibili successo con canzoni d'amore, ha dichiarato di voler parlare anche di temi universali che riguardano il mondo in cui viviamo. Su una particolare base musicale soul, dalle influenze gospel e dal beat hip hop (frutto delle mani di Timbaland), il cantante riflette sul suo rapporto con la fede: non andrà in chiesa, non ha mai creduto in Dio, ma sente il bisogno di pregare per avere un barlume di speranza. 9
Nothing Left For You: Prima bonus track della versione Deluxe. Troviamo un Sam inedito, non più affranto da delusioni amorose, ma reso freddo, distaccato e non più in grado di amare un'altra persona. Il tono è di amarezza e rassegnazione, e la musica che l'accompagna sarebbe perfetta per un'altra soundtrack di 007. Ottimo pezzo. 8/9
The Thrill Of It All: Curioso come la title track sia finita come bonus, poteva benissimo prendere il posto di Palace. In questo pezzo Sam racconta di una relazione che, anche se non d'amore, non era di solo sesso, che si è conclusa a causa della sua notorietà. Un brano di particolare intensità e malinconia in cui il cantante con la sua voce riesce a trasmettere il dispiacere che questa perdita gli ha causato. 8.5
Scars: Probabilmente il brano più personale ed emozionante che Sam abbia mai scritto e scriverà mai. Certo, le storie d'amore sono qualcosa che tutti noi viviamo e ci emozionano, ma l'amore dei genitori è qualcosa che va oltre. E in questo pezzo Sam fa la sua dedica a sua madre e a suo padre, i quali, nonostante le difficoltà e i rapporti non sempre perfetti, con il loro amore hanno cresciuto tre figli e hanno saputo curare il cuore spezzato di tutti quando ne avevano bisogno. Toccante. 9
One Day At Time: Ultima Bonus che chiude anche la versione Deluxe. Brano che può essere dedicato sia a qualcuno che si sta frequentando da poco e con cui si sta costruendo una storia, sia ad un caro amico. Sam, accompagnato da una chitarra, invita la persona che gli fa compagnia ad abbandonare il passato, accendersi una sigaretta, parlare della giornata e andare avanti un giorno alla volta. Piacevole, anche se non necessaria nella tracklist. 7/8

C'è poco da dire a fronte di un album del genere! La poesia delle parole, si mischia all'intensità della voce e, accarezzate da musiche elegantemente costruite, creano dei piccoli capolavori. Certo, come stile può non piacere, la quasi totalità dei pezzi sono ballad che parlano di relazioni amorose naufragate. Tuttavia, rispetto al precedente disco, Sam ha saputo fare un salto di qualità, trattando anche altri temi di carattere più generale, come la religione, e descrivendo diverse sfumature delle relazioni finite, assolutamente non banali! Anche sul piano musicale si nota una certa ricercatezza non finalizzata, come confermato dallo stesso Smith, alla creazione di hit pop, ma all'essere sincero con il tipo di artista che vuole essere. Dopo un grande successo al debutto, il secondo album mette sempre una certa ansia per la difficoltà di replicarsi, ma Sam Smith è sicuramente riuscito nell'intento di superarsi, musicalmente parlando. 8/9

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