Miley continua a promuovere il suo sesto studio album in
uscita tra un mese esatto, intitolato Younger Now. Il lead single, Malibu, ha
ottenuto un buon successo in giro per il mondo, posizionandosi nelle top10 di
molti mercati importanti, quali USA, Australia, Canada e nella Euro Digital
Songs, e ha mostrato al pubblico una nuova immagine della cantante, più
semplice e pulita, in linea con lo stile musicale adottato per questa Era, più
organico e “acustico”.
Il secondo singolo scelto per trainare la release del disco
è la title track, un piacevolissimo brano midtempo pop/folk, prodotto da Oren
Yoel, il cui tema principale è quello del cambiamento. Durante un’intervista
aveva fatto discutere una dichiarazione in cui appariva che la Cyrus rinnegasse
in qualche modo il periodo Bangerz, in cui l’abbiamo vista molto provocante e
sexy, e questo brano sembra essere la giusta risposta: Miley infatti afferma di
non aver paura di ciò che è stata e che il cambiamento è una cosa necessaria e
positiva.
Il video, diretto da Diane Martel e co-diretto dalla stessa
Miley, è un colorato miscuglio di immagini prese dagli ’50, in cui non poteva mancare
anche un omaggio a Elvis Presley. A
sostegno della tesi che Miley non rinnega il suo passato, ma bensì lo accetta
come una fase da cui è cambiata, si può notare una scena in cui durante il
verso “no one stays the same” si vede
una stripper sul palo, un probabile riferimento alla famosa esibizione con
Robin Thicke durante i VMAs 2013.
Questa nuova Era, anche senza una vera e propria hit come We
Can’t Stop o Wrecking Ball, si sta dimostrando una vera e propria ventata d’aria
fresca, si percepisce positività e spensieratezza, e Miley è adattissima a
questo sound che la lega alle sue radici familiari.
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