Dopo l'immeritato insuccesso commerciale del suo ultimo album Me. I Am Mariah... The Elusive Chanteuse, la cantante americana ha preso la decisione di riorganizzare la sua carriera partendo da un Greatest Hits, ritornando sotto l'etichetta Epic Records, e allestendo una residency a Las Vegas.
La raccolta, in uscita il 18 Maggio, si intitola #1 to Infinity e racchiude tutte le sue 18 canzoni che hanno raggiunto la #1 nella Billboard Hot 100.
Ad anticipare il disco ci pensa Infinity, l'unico brano inedito contenuto nella raccolta. Si tratta di una ballad pop/r'n'b non troppo lenta, il che la rende molto radio freindly, che parla, come classico di moltissime canzoni della Carey, di una rottura amorosa; non è maligno pensare che sia riferita al suo ex marito Nick Cannon, soprattutto nei versi "I was your eternally, there's an end to infinity".
Produzione molto bella e di classe, curata da Eric Hudson, che si apre in modo orchestrale, per poi prendere una piega più vicina alle basi r'n'b. Ottima prestazione vocale di Mariah in particolar modo nei due acuti verso la fine della canzone.
Probabilmente non sarà questa la sua nuova #1 e nonostante abbia avuto un calo, sia vocale che commerciale, ciò non toglie che Mariah Carey sia una delle artiste più influenti e una delle ultime dive della nostra generazione.
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