Con due mesi di ritardo, ecco la recensione del nuovo delle Fifth Harmony.
Questo terzo studio album è il primo senza Camila Cabello, la quale ha lasciato la band per concentrarsi sulla sua carriera da solista, che sta già vivendo momenti di alti e bassi. Le ragazze hanno deciso di intitolare il disco con il nome del gruppo, a significare che, anche senza un membro, la loro identità rimane la stessa e sono pronte ad affrontare i fans anche come quartetto.
Fifth Harmony, nonostante abbia debuttato alla #4 nella Billboard 200, regalando al gruppo la loro quarta Top10 (pareggiando così altri gruppi femminili come Destiny's Child e Dixie Chicks) e la terza Top5, in termini di vendita non si può certo dire che stia facendo faville. E anche i singoli non riescono ad ingranare come le hit passate Worth It e Work From Home.
Down (feat. Gucci Mane): Primo singolo estratto. Si tratta di una midtempo dalle influenze dancehall che si può considerare come una Work From Home 2.0, sia per lo stile musicale sia per la costruzione del brano. Il testo può essere riferito ad un interesse amoroso, ma Normani ha dato una seconda interpretazione, cioè che Down è una canzone che parla del loro legame come gruppo, una volta rimaste in 4. Superata la somiglianza con il lead single di 7/27, la canzone è decisamente piacevole. 8+
He Like That: Secondo singolo ufficiale che però, nonostante una discreta promozione, non riesce a farsi notare in classifica. Il brano è una uptempo dal sound reggae, con influenze hip hop e r'n'b, il cui stile si avvicina a molti brani di Rihanna. Il testo esprime una certa sensualità che le ragazze hanno riportato nel video, il quale è senza dubbio il più sexy rilasciato fino ad ora. 8
Sauced Up: Il disco prosegue con una party anthem nella quale le ragazze parlano di una serata in discoteca dove si lasciano andare al divertimento. Strofe dal tono sensuale e dallo stile hip hop e chorus decisamente più pop e luminoso, caratterizzano questo brano che può essere un potenziale singolo. 7/8
Make You Mad: Brano che unisce musica elettronica a un gusto tropical, con le ragazze che stuzzicano un interesse amoroso facendolo diventare pazzo dal punto di vista del desiderio sessuale. Molto bello il drop che segue il ritornello, piacevoli le strofe, ma il tutto poteva essere sviluppato meglio. 7.5
Deliver: Passiamo ora alla canzone più r'n'b del disco, caratterizzata da un sound che ricorda i brani anni '90 di artiste quali Mariah Carey e Destiny's Child. Il tema è sempre a sfondo sessuale, ma incorpora un atteggiamento empowering, tipico delle Fifth Harmony. Il brano è stato accompagnato da un video molto glamour in cui troviamo le ragazze cantare il pezzo in eleganti outfit anni '50. 8+
Lonely Night: Vale lo stesso discorso di Make You Mad: interessanti le strofe e il pre-chorus, ma col ritornello qualcosa si perde e ne va della riuscita generale della canzone. Anche qui troviamo un vibe tropical molto piacevole, un piglio sensuale e un atteggiamento forte, ma il risultato finale è solo un album track. 7
Don't Say You Love Me: Si passa ora ad un momento più intimo e vulnerabile. Midtempo/ballad in cui le ragazze chiedono al proprio ragazzo una relazione onesta e seria, dopo essere arrivate ad un punto in cui necessariamente deve esserci qualcosa in più. Molto belli i vocals e molto intensa l'interpretazione. 8+
Angel: Unico brano che si discosta in maniera decisa dallo stile musicale del resto dell'album e anche dalla passata discografia delle Fifth Harmony. Produzione trap dalle influenze hip hop, curata da Poo Bear e Skrillex, in cui troviamo le ragazze fare rap nelle strofe e chiedere più volte "Who said I was an angel?", rompendo così un'ipotetica immagine idealizzata delle quattro cantanti. Senza dubbio il brano migliore del disco e potrebbe essere una potenziale direzione per un nuovo progetto. 9
Messy: Altra canzone che mostra il lato vulnerabile del gruppo. In questa traccia pop/r'n'b, che Normai ha comparato con Stickwitu delle Pussycat Dolls, le ragazze ammettono di avere dei comportamenti contrastanti e possono apparire incasinate, ma non per questo devono scusarsi e cambiare per gli altri. Una bella traccia introspettiva. 8+
Bridges: Per l'ultimo brano della tracklist, le ragazze hanno scelto di lanciare un messaggio politico-sociale positivo e di unità. L'ispirazione viene dalla politica sull'immigrazione attuata da Donald Trump, il quale ha intenzione di creare un muro al confine tra Messico e Stati Uniti, e a cui le ragazze rispondono con "we know love can conquer hate, so we build bidges, not walls". Brano piacevolissimo, con una melodia molto dolce, che chiude in maniera perfetta il disco. 8.5
Riassumendo il terzo studio album delle Fifth Harmony presenta vari punti di forza: un sound molto coeso, una tracklist breve, che quindi ha privilegiato buone canzoni e poche o nulle filler, e una maturità sempre crescente. Tuttavia, seppur singolarmente ogni brano sia particolare e interessante, nessuno, a parte Angel, emerge veramente dalla mischia; è un album discreto, ma che non ha particolari highlights. In ogni caso Lauren, Dinah Jane, Normani e Ally hanno dimostrato di potersela cavare benissimo anche senza Camila. 7/8
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